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Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/274

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268 la mano tagliata.

quale atroce disegno, quella povera mano bianca e gemmata, che io copro di baci e di lacrime, quella mano grida vendetta innanzi al Signore! Voi siete credente, io lo so, voi siete piissima, Maria, e io anche credo, da che vi amo; ma voi, certo, non potete perdonare a costui, come Cristo perdonò, perchè Cristo era il Figliuol di Dio, e noi siamo uomini, siamo di carne e di ossa, non possiamo perdonare a coloro che hanno voluto ucciderci. Lo sapete che costui ha tentato di uccidermi? Lo sapete che ha messo alla morte, quasi, il mio migliore amico, Ranieri Lambertini? Suppongo qualche infamia di donne, perchè Ranieri amava una bellissima fanciulla israelita e intanto egli è ancora infermo, ella è sparita, tutto è finito e anche io sono fuggiasco! Fuggiasco! Che importa? Il mio destino, fatalmente, mi ha condotto qui, dove voi siete, guidandomici così direttamente, che mi sembra un miracolo. Io sono fuggiasco, Maria, ma vi ho ritrovata e vi porterò via.

«Verrete con me, è vero? Vi sgomentano, forse, le parole di amore che vi ho dette? Avete disgusto, ribrezzo dell’amore, forse? Siete ferita al cuore, avete qualche ricordo, avete qualche altro amore? Chi lo sa! Non importa. Se volete, io non vi parlerò d’amore. Io vi salverò, solamente. Bisogna che io vi salvi, Maria. Voi soffrite, voi piangete, voi vi disperate, lo so. Forse quest’uomo vi ama di un amore immondo e vi costringe a subire il suo talamo — Dio, come ucciderò io quest’uomo? — e forse voi avete resistito, ma le vostre forze sono esauste, il vostro coraggio è smarrito. Maria, vi salverò; non vi domando nulla, per questo. Forse vi siete votata a Dio. Forse non avete più fede nella vita e nell’amore, e le mie parole vi offendono. Non vi dirò più niente. Verrete meco, lontano. Come vorrete vivere, vivrete. Io non vi molesterò con preghiere e con lamenti, ma vi starò