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la mano tagliata. | 289 |
— Va bene.
— Che se è veramente inorridita della esistenza che mena con Marcus Henner, sia pronta a fuggire, da un momento all’altro.
— Benissimo.
— Ottenete la sua promessa.
— Questa è certa.
— Ottenetela. Ditele che voglio congiungerla a sua figlia.
— Le dirò che sapete dove è.
— Non lo so: ma lo saprò. Diteglielo pure. Ho scovato Marcus Henner, troverò bene Rachele, la figliuola di Maria.
— Benissimo. Se ella fa difficoltà?
— Le vincerete!
— È una donna pia. La vostra lettera di amore la sgomenterà.
— No. È scritta con rispetto.
— Comprendo. Che altro?
— Parlate voi, Dick, — mormorò Roberto che, liquidata la faccenda della lettera, parea non comprendesse più nulla.
— Accomodate tutto con questo Lewis, — disse Dick. — Avete detto che fu complice degli altri due tentativi di fuga di Maria.
— Ne sono sicuro.
— Credete che si rifiuterà, ora?
— Non lo credo.
— Credete che possa denunziare tutto il piano a Marcus Henner?
— Non credo. Però, ci vuole molta prudenza.
— Volete condurre, domani sera, da noi, Lewis?
— Sì: dove?
— Alla Bella Editta? — chiese Roberto Alimena, sogguardando Dick Leslie.
— No, — disse costui, pensando.
— Al mio albergo?
— Neanche, — interruppe Dick, con uno sguar-