Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/306

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a lui e a Ranieri Lambertini, così si spiegava come essi lo avessero per comune nemico, così si spiegava tutto! Ma dove era Rachele? Fuggita, perduta, morta? Dove? Dove? Ranieri Lambertini la cercava: e, forse, persino Marcus Henner, il terribile, la cercava! Dove? Morta, Rachele, forse?

In questo assorbimento di pensieri, in cui la sua anima faceva i più grandi passi verso la verità, in cui il segreto del gobbo dagli occhi verdi gli cominciava a esser palese, Roberto Alimena compì tutte le azioni consigliategli da Dick Leslie, con esattezza matematica, liquidò il suo denaro, pagò il suo conto, preparò il suo bagaglio e vi unì quello femminile, tutto ciò che può essere necessario a una donna, in viaggio: della roba fine ed elegante, che egli scelse con cura speciale, come può fare un innamorato. Verso le tre pomeridiane, mentre egli si metteva a scrivere in Italia, per ingannare il tempo, ricevette il seguente biglietto scritto a lapis, da Dick Leslie:


«Il yacht-steam col nome Gladys è a vostra disposizione, da questo momento, nel piccolo porto Saint-Jacques, presso il molo dello stesso nome, ad oriente di Broadway; lo riconoscerete alla sua carena bianca e verde e perchè il capitano è piccolo, tarchiato, fulvo di capelli. Gli direte: Maria. Vi risponderà: Rachele. E non vi chiederà altro. Salperete dopo mezz’ora, avendo, da oggi, accesi i fuochi per partire. Il Gladys può portarvi subito a New York, a Liverpool: ma vi consiglierei di fare una crociera stravagante, per ingannare il vostro nemico. Camminate con lentezza ed a zigzag, magari andatevene a Whight, per pochi giorni; è un paese d’innamorati, e Marcus Henner non vi cercherà mai colà. Imparate a memoria questa lettera e laceratela. Vi scriverò più tardi. Allright!

«Dick».