Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/357

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la mano tagliata. 351

stata possibile, una carrozza di posta, in una viuzza poco lontana da Charing Cross; e nelle acque del Tamigi un yacht ci aspettava, nel caso noi avessimo voluto prendere la via del mare, il che poteva essere più utile della via di terra. Anche lo yacht era ancorato presso un ponte, non lontanissimo dalla casa dello scellerato dottore, affinchè se Maria fosse potuta fuggire, non avesse dovuto fare molta strada, per salire in carrozza o per imbarcarsi. Tutto ciò costava del denaro, ma a me importava ben poco, giacchè avevo liquidato una forte somma di contanti; e a che mi sarebbe servita la mia ricchezza se non avessi speso tutto quel che si doveva per raggiungere il mio scopo?

«Però, quando furono venute le undici della sera, il maggiordomo Lewis mancò all’appuntamento. Noi lo aspettammo, cioè Dick Leslie ed io, fino a mezzanotte, andando su e giù in una strada deserta, in una notte freddissima di Londra, mentre io avvampavo d’impazienza e d’ira; egli non venne.

«Ma, alle dodici e mezza, quando non avevamo più nessuna speranza di vedere nessuno, e anzi temevamo un qualche agguato, giunse John, il servo, il quale ci dichiarò che, per quanto avesse pregato l’alter ego di Marcus Henner, egli non aveva voluto venire al convegno, perchè temeva troppo del suo padrone. Ci soggiunse, però, che il Lewis era fermamente intenzionato di favorire la fuga della signora Maria, purchè gli fosse garentita una certa impunità e gli fosse anche assicurata una certa somma, che gli permettesse di passare in America, insieme a John, per evitare la collera tremenda di Marcus Henner. Sulle prime, questo risultato mi parve sospetto e continuai a temere un tranello da parte di quell’uomo terribile che ha potuto mettere voi in fine di vita e condurre me sullo sgabello dei rei; ma il Leslie fu più fiducioso di me.