Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/388

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382 la mano tagliata.

bagnando quei poveri bei capelli neri colle mie lacrime, mordendo quei capelli, soffocando il mio strazio.

«Però, io ho anche un altro ricordo di Maria Ranieri: e voi non potete immaginare che sia.

«Carissimo Ranieri, io ho anche conservato un altro prezioso ricordo materiale di lei, vale a dire l’oggetto strano e affascinante che valse ad accendere nel mio cuore, dopo avere esaltata la mia fantasia, una passione mortale. Ed è, vale a dire, quella mano tagliata, adorna di gioielli e miracolosamente conservata come se fosse viva, la mano che io trovai nella carrozza di prima classe, donde era disceso Marcus Henner. Quella mano troncata alla metà dell’avambraccio era proprio di Maria.

«Non vi stupite. Vi avevo detto che nella notte dolce e fatale in cui Maria era fuggita dal suo carcere, quando io cioè, la vidi personalmente per la prima volta, ella mi parve che avesse ambedue le mani; e in quel momento, malgrado che la mia fantasia provasse una forte delusione, io sentii che amavo Maria come che sia, e qualunque donna ella fosse. Certo, molto aveva operato il sogno, per innamorarmi; ma in quel momento la realtà fu più forte di qualunque visione ed io dimenticai tutte le mie fantasticherie dinanzi alla dolce donna, che veniva a me portata dall’amore e dal dolore. Fu più tardi, che io seppi il segreto di quella mano tagliata. Quella mano era la sua! io non ve ne dirò, caro Ranieri, il come, nè il perchè, la mia lettera è già troppo lunga. Sono stanco. L’avervi raccontato il modo, come è morta Maria, se ha soddisfatto il mio dolore, dandogli sfogo, ha esausto le mie forze. Credete, amico carissimo, che io sono come un albero fulminato, ancora resiste il tronco fermo nella terra, a radici fortissime; ma tutti i fiori ne sono caduti, ma tutte le foglie ne sono inaridite, e giammai più la prima-