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la mano tagliata. | 387 |
— Non è possibile!
— Egli girava intorno alla casa da due giorni.
— Non è possibile.
— Si è poi saputo che ha passato due notti in barca, sotto le finestre.
— E di là.... voi credete?
— Non credo.... suppongo.
— È una follìa il pensarlo.
— Eppure, è così. Avete letto la descrizione delle ultime ore di Maria?
— Sì.
— Vi è stata una lotta, fra lei e una volontà ignota.
— Comprendo.
— Ed ella è stata vinta!
— È impossibile, impossibile, — soggiunse Ranieri Lambertini, col volto fra le mani.
Per qualche tempo egli rimase così, assorto in riflessioni profonde. Le due lettere, cioè gli altri due manoscritti, quello di Marcus Henner e quello di Maria Cabib, restavano sul tavolino, presso lui.
— La mia Rachele ha perduta sua madre! — esclamò levandosi a un tratto.
— Prima di rivederla.
— Che crudele destino! E questo assassino, perchè Roberto non lo ha ucciso?
— Lo vedrete, — disse, misteriosamente l’agente di polizia.
— Dove?
— Nella confessione di Marcus Henner.
— Questa?
— Sì.
— Come l’ha avuta nelle mani Roberto?
— Nel modo più singolare.
— Dite!
— L’ha trovata.
— Dove?