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386 | la mano tagliata. |
— Egli ha molto sofferto?
— Enormemente.
— Credete che si possa consolare? — e lo guardava, con una certa ansietà.
— Non credo, — rispose fermamente e con una certa tristezza il detective.
— Si ucciderà, dite?
— Non so. Ha promesso a lei, di non uccidersi, ma....
— Ma?
— Fa una vita che lo condurrà al suicidio.
— Sempre al cimitero?
— O in quella stanza, donde ella si è buttata giù: egli vi passa le lunghe ore.
— Vi dorme?
— Non vi dorme: vi passa la notte, gemendo, gridando, chiamando Maria.
— Dio mio! — disse Ranieri sgomentato.
— È così.
— Ma la poveretta, perchè si è buttata giù? Voleva morire?
— No, non voleva morire. È lui che ha voluto.
— Chi?
— Marcus Henner.
— Come?
— Da lungo tempo, egli aveva dominato, nel sonno ipnotico, la infelice Maria.
— Ebbene?
— In quel sonno, egli la comandava.
— Ed ella obbediva?
— Pare.
— Che orribile mistero!
— Veramente orribile.
— E come credete sia avvenuto questo delitto?
— Non si possono fare che supposizioni....
— Poveretta! Ebbene?
— Deve averla ipnotizzata a distanza.... — disse vagamente Leslie.