Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/408

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402 la mano tagliata.

do dagli accessi ipnotici, ella cadeva in preda a forti palpitazioni di cuore, ed io le faceva orrore più che mai. Penso che ella fosse infelicissima con me, tanto più che io la sospettava di seguire celatamente le pratiche della religione cristiana e per questo la tormentavo con le mie domande e la perseguitavo con le mie beffe. Ella temeva di tutto, di mia madre che le si mostrava dura e sprezzante, di mio padre che negli ultimi anni aveva preso l’abitudine di avvinazzarsi, di me soprattutto che conducevo una vita misteriosa e complicata, piena di strane cose e di pratiche singolari. Quante volte ho visto il pallore della paura su quel viso delicato e mi sono divertito barbaramente ad eccitarlo coi miei discorsi feroci e cinici! In breve, Clara Henner diventò nella mia casa una cenerentola sempre tremante e che segretamente odiava il suo marito e padrone. Ella non ebbe mai figliuoli, e questo le fu sempre amaramente rimproverato da mia madre e qualche volta anche da me. La mia ambizione mi dava il desiderio di avere un erede ed un successore.

«Ma Clara Henner non è nella mia vita travagliata e combattuta che un pallido incidente di cui la mia grande anima non si è nè commossa, nè occupata. Più tardi, ella ha avuto la forza di fuggire lontano da me, ed io non ho fatto nulla per riprenderla, sebbene conoscessi la sua strada. Ho lasciato che ella andasse a morire in pace dove meglio le piaceva, senza voler disturbare la sua morte, come avevo disturbata la sua vita.

«Io credo che, a quest’ora, Clara Henner sia morta. Ho sempre sospettato che la sua anima tenera si fosse piagata al cristianesimo, e ciò ha reso, nei tempi lontani, più profondo l’abisso che ci divideva. So, difatti, che, più tardi, ella era entrata in un convento e che vi era giunta inferma gravemente, di una malattia di cuore contratta sino