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la mano tagliata. | 53 |
— Già — riprese il vecchio, con la voce sibilante fra i denti — Ranieri Lambertini non t’ama. Qualunque donna rapisce il suo cuore e la sua fantasia. Adesso, è innamorato di una bella donna veneziana....
— Non è vero, — ella disse, subito.
— Per Mosè, è vero!
— Non vi credo.
— Non credi a tuo padre?
— M’ingannate, perchè io non lo ami più.
— Vuoi avere le prove del tradimento?
— Le avessi, non ci crederei. Ranieri Lambertini è mio.
— Una israelita non può essere nè l’amante, nè la moglie di un cristiano, — disse il padre, gravemente.
— Lo so, — ella rispose, a voce alta.
— Ebbene?
— Ebbene, lo amo, lo amerò sempre.
— È una follìa.
— Che durerà tutta la mia vita.
— Egli non t’ama; egli ti abbandonerà.
— Che importa? Lo amerò sempre!
— Contro la volontà di tuo padre? Contro il Dio dei tuoi avi? Contro tutto?
— Nè mio padre, nè Dio possono essere così crudeli, con me.
— Lo saranno, — gridò il vecchio, levandosi in piedi, quasi fatto più grande dalla collera.
— Ebbene: contro!
— Io ucciderò quell’uomo, Rachele! — urlò il vecchio, che non ragionava più.
— Speriamo di no, padre, — ella disse, con grande dolcezza.
— Non io, sono vecchio, egli è giovane: ma egli morrà, il Maestro lo ucciderà!
— Sarebbe male, padre, — diss’ella, sempre dolcemente, ma con fermezza.