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56 | la mano tagliata. |
indolente come una regina, Sara.... Ah! ella ha visto altri tempi!
— Parlami del passato, parlami, — e si chinava con ansietà sul vecchio, quasi a beverne le parole.
— Un passato luminoso, di amore, di ricchezze, di piaceri.... — rispose il vecchio, come sognando.
— Dove, dove? — ella disse, attentissima, ansiosissima.
— Laggiù.... laggiù.... lontano, nel nord....
— Nel nord?
— Dove fa freddo, molto freddo....
— In qual paese, padre?
— A Varsavia, in Polonia.... che casa splendida, quante pellicce, quanti gioielli, quanti servi....
— A mia madre, è vero?
— A tua madre.... sì, tutto a lei....
— Eravate ricchi e fieri....
— Ricchissimi.... ella era così bella.... meritava tutte le gioie....
— Tu l’amavi, Sara, nevvero?
— Io l’adoravo....
— E lei....
— Io era così diverso da lei.... così diverso.... così dedito al lavoro.... ella era bella e intelligente....
— Eravate felici?
— Sì, — disse lui, con voce tetra, trasognata.
— E come.... tutto sparve ...?
— Ella sparve.... — disse il vecchio, parlando come un sonnambulo.
— Morì, è vero?
— Sparve....
— È morta, dopo?
— Non so, — disse lui, con gli occhi allucinati.
— Padre, tu non sai se mia madre è morta? — ella gridò, in preda a uno strano terrore.