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72 la mano tagliata.


— Non preoccupartene, — aveva conchiuso lui, mostrando desiderio di parlare d’altro.

Del resto, fra lui ed Héliane Love correvano altri discorsi che quelli della scatola fatale. La giovane donna civettava assai con lui, e Roberto Alimena a cui ella piaceva molto, la seguiva in questo duello cortese. Egli, nella freddezza del suo buon senso, che molto raramente lo abbandonava, non voleva, certo, ingolfarsi in un’avventura che sarebbe stata un po’ complicata, mentre Héliane Love, annoiata di Fiorenzo Scotti, desiderava un legame serio. Alimena era cauto, ma la donna era bella, elegante, non stupida.... e il duello continuava.

Ma come egli era fuori di lì, quel potente interesse della mano tagliata lo riprendeva. Un istinto lo consigliava a non propalare come fosse venuto in suo potere quello strano oggetto e, salvo che con Héliane Love, per leggerezza, egli non si era confidato con nessuno. A malincuore, aveva fatto pubblicare quei tre avvisi nella Tribuna, nel Popolo Romano, nella Italie, ma, in questo, aveva obbedito a un senso di galantomismo che lo induceva a restituire quel che aveva trovato e a un vivo senso di curiosità, per veder di sapere chi fosse il proprietario di quel cofanetto.

Niuno apparve. Pure, vagamente, Roberto Alimena sentiva intorno a sè una sorveglianza, qualcuno che nell’ombra lo studiava: varî indizi glielo avvertivano. Una mendicante, una donna di sessant’anni, lo aveva aspettato, con una supplica, sotto il portone dell’Hôtel d’Europe e, malgrado che egli avesse preso questa carta, promettendo di fare qualche cosa, costei lo aveva seguìto sino alla porta del suo appartamentino, raddoppiando le sue querimonie, piantandosi sulla soglia; egli, infastidito, aveva dovuto chiamare il portiere per mandarla via, giacchè costei pareva volesse ficcarsi as-