Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/87

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la mano tagliata. 81


— Io vedo una mano tagliata e null’altro, — disse Amati, semplicemente.

— Null’altro? Null’altro?

— Una mano di donna, una bella mano, — soggiunse il professore contemplandola ancora, con compiacenza.

— Essa non vi dice altro?

— No. Se tu non mi dai delle spiegazioni, io non vedrò che una mano, qui dentro.

— Questa scatola è venuta nelle mie mani, per caso.

— Come?

— Viaggiando, da Napoli a Roma.

— Qualcuno te l’ha data?

— Non so bene. Qualcuno l’ha dimenticata nel treno.

— Chi era con te?

— Un uomo piccolo, gobbo, con gli occhi verdi.

— Non sai altro?

— Era avvolto in un mantello e aveva il berretto abbassato sul viso.

— Sei certo che questa mano tagliata, nella scatola, era portata da lui?

— Certo!

— Certissimo? — insistette Amati.

— Certissimo, no.

— Ebbene, dunque?

— Il treno era vuoto, nessun altro ha viaggiato con me e io ho trovato la scatola tra la mia roba.

— Quando?

— La sera, più tardi, in albergo. ... — Ah! ... la cosa diviene anche più incerta.

— È sua, è sua, ci giurerei! — gridò Roberto Alimena, che parlava sempre piano.

— Ne hai la convinzione morale?

— Sì, sì!

— Questa vale molto, — disse Amati crollando