Pagina:Serao - La virtù di Checchina, Catania, Giannotta, 1884.djvu/18

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8 la virtù

vi era gusto, capisci: meglio Gigio, poi. Ma questo, questo qui, è ufficiale di cavalleria, lo amo, immensamente, come non ho mai amato nessuno. O Checchina, che passione! Io ne morirò.

Mentre diceva queste parole, un fiotto di sangue le colorava il bel viso bruno, gli occhi brillavano e le labbra tumide, rosse, pare già sentissero la golosità dei baci. Checchina la guardava con la sua aria seria e pacata di femmina senza temperamento, senza avere un fremito nella bella persona, che il goffo vestito di lana nera non arrivava a render brutta.

— E Gigio? — chiese, col suo buon senso naturale.

— Oh! Gigio è geloso, gelosissi-