Pagina:Serao - La virtù di Checchina, Catania, Giannotta, 1884.djvu/24

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dandosene all’ospedale di Santo Spirito a rassettare braccia slogate e a medicare piaghe purulente. Andò via, il dottore, ma nella casa stretta rimase la sua traccia, quell’invincibile fetore di acido fenico.

Checchina non aggiustava nulla con Susanna. La serva era in cucina e schiumava il brodo, borbottando contro l’empietà del padrone che mangiava carne di venerdì, mentre lei, Susanna, si contentava di un pezzo di baccalà fritto. Checchina stava in camera, seduta accanto al largo, alto letto maritale, con le mani in grembo, tutt’assorta nei suoi pensieri, non accorgendosi di essere ancora in pianelle e col fazzoletto di tela al collo. Un marchese che va dalle prin-