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il diavolo di mergellina | 153 |
la loro fierezza castigliana per esser amate da lui e per amarlo; le fanciulle dell’aristocrazia napoletana, brune fanciulle dagli occhi azzurri, lo avrebbero amato se egli avesse voluto amarle. Ma messer Diomede non amava che madonna Isabella che aveva fama di donna crudele e disamorata; difatti ella non fece che sorridere appena alle frasi amorose che messer Diomede le scriveva.
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Nel grande salone del suo palazzo, madonna Isabella, vestita di broccato rosso che faceva risaltare il pallore del volto, con una reticella di perle sulle fulve trecce, sedeva a conversazione con messer Diomede. Il giovane innamorato era seduto alquanto discosto dalla sua donna, ma la fissava con l’occhio intento e cupido, senza mai distogliere lo sguardo da quella figura; a seconda che la donna parlava, sul viso del giovane passavano onde di sangue che lo coloravano, o un terreo pallore vi si
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