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LA LEGGENDA DELL’AMORE 61

quelle donne incantatrici, fredde e sprezzose che non possono nè godere, nè soffrire. Paiono fatte di pietra, di una pietra levigata, dura e glaciale; vanno in pezzi ma non si ammolliscono; cadono fulminate ma non muoiono. Tale era Nisida, colei che fu invano amata dal giovanetto, poichè nulla valse a vincerla. Allora lui che si chiamava Posillipo, amando invano la bella donna che viveva di faccia a lui, per isfuggire a quella vista che era il suo tormento e la sua seduzione, decise di precipitarsi nel mare e finire così la sua misera vita. Decisero però diversamente i Fati e rimasto a mezz’acqua il bel giovanetto, vollero lui mutato in poggio che si bagna nel mare e lei in uno scoglio che gli è dirimpetto: lui poggio bellissimo dove accorrono le gioconde brigate, in lui dilettandosi, lei destinata ad albergare gli omicidi ed i ladri che gli uomini condannano alla eterna prigionia — così eterno il premio, così eterno il castigo.

E vi è anche l’amore che è un prodigioso