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62 LEGGENDE NAPOLETANE

abbagliamento, un miraggio fatale, l’acciecamento di colui che, ardito e folle, ha voluto fissare il sole. Era un pescatore abile e fortunato, colui di cui vi narro, e l’intiero suo giorno passava fra l’amo e le reti, lieto quando la pesca era abbondante, incollerito quando la tempesta che intorbida le acque, rendeva inefficace le sue fatiche. Era uomo semplice e buono, silenzioso ed ignorante d’amore: quando un giorno, mentre sedeva a riva ed immergeva l’amo nell’onda, dalle glauche acque, dinanzi a lui sorse una Ninfa marina, dal corpo bianco e provocante, dai lunghi e biondi capelli che il vento sollevava, dallo sguardo verde e terso come il cristallo; ella cantava soavemente e le sue candide dita volavano sulla cetra. Era così lusinghiero, così attraente il suo canto che il povero pescatore sentì struggersi il cuore e non avendo che l’ardente desiderio di raggiungere la sirena e morire in un supremo abbraccio, precipitò nel mare. Tre volte venne a galla, tre volte scomparve nel mare — e lui fortunato se potette