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IL PALAZZO DOGN’ANNA 71


Fu una sera e splendevano di luce vivida quelle finestre; attorno attorno il palazzo, sul mare si cullavano barchette di piacere adorne di velluti che si bagnavano nell’acqua, vagamente illuminate da lampioncini colorati, coronate di fiori alla poppa; i barcaiuoli si pavoneggiavano nelle ricche livree. Tutta la nobiltà napoletana, tutta la nobiltà spagnuola, accorreva ad una delle magnifiche feste che l’altiera Donn’Anna Carafa, moglie del duca di Medina Coeli, dava nel suo palazzo di Posillipo. Nelle sale andavano e venivano i servi, i paggi dai colori rosa e grigio, i maggiordomi dalla collana d’oro, dalle bacchette d’ebano: giungevano continuamente le bellissime signore, dagli strascichi di broccato, dai grandi collari di merletto, donde sorgeva come pistillo di fiore la testa graziosa, dai monili di perle, dai brillanti che cadevano sui busti attillati e seducenti; giungevano accompagnate