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storia di due anime 71


— Che dici? — interruppe lei, con un corrugamento di sovracciglie.

— Quello che... che tu dovevi sposare... — terminò di dire, con grave sforzo, Domenico.

— Già — ella rispose, duramente.

— ... era... era una cosa seria?

— No. Sciocchezze di ragazzi.

E il tono si manteneva duro, breve. Il discorso le doveva dispiacere immensamente: ma Domenico Maresca obbediva a una forza irresistibile, insistendo:

— È un bel giovane... — mormorò, con una tristezza mortale nella voce.

— Sì. Ma è un buono a nulla — e fece un moto di disprezzo, con la bocca.

— I vostri parenti volean maritarvi? Così mi hanno detto.

— Volevano... essi.

— E chi non volle?

— Io.

— Tu, non lo volesti?

— Io.

— E perchè?

— Perchè non aveva un soldo — finì di dire, lei, così glacialmente, che Domenico Maresca non osò soggiungere altro.


Si ballava. Il banchetto nuziale era durato due ore e mezzo: verso la fine, vi erano stati tre o quattro brindisi, uno molto dignitoso, del compare,