Pagina:Serao - Suor Giovanna della Croce.djvu/46

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La cella di suor Giovanna della Croce era fiocamente illuminata da un lumino da notte, nuotante nell’olio di un bicchiere: il tutto formava una lampadina, innanzi a un crocefisso, lampadina che restava accesa, giorno e notte, per speciale divozione alla Croce e al Divino che vi era confitto. La regola impediva alle Trentatre di tenere lume acceso, quando andavano a letto, o nella notte: strettamente, si sarebbero dovute spogliare all’oscuro e vestirsi, alla mattina, nelle ombre crepuscolari dell’alba. Ma era concesso loro di far ardere qualche modestissima lampada, in omaggio alle immagini che più