Pagina:Serao - Suor Giovanna della Croce.djvu/49

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nuele, aveva dimenticato che da quel balcone si scorgeva il mondo.

Neppure nella triste sera in cui don Ferdinando de Angelis aveva data la notizia orribile, rientrando nella sua celletta per riposare, suor Giovanna della Croce si era accorta, più, che vi fosse un balcone. La notte era lunare: passando pei lunghi chiostri, nel movimento del ritorno alle celle, ella aveva visto il cielo chiarissimo, e le estreme mura del convento fatte anche più bianche. Ora, chiusa la piccola porta della sua cella, senza mettere il catenaccetto, perchè la regola lo proibiva, suor Giovanna era caduta inginocchioni, innanzi alla sua sedia, col moto abituale di ogni sera, tendendo le braccia al Crocefisso. Ma se le sue labbra mormoravano le rituali parole dell’orazione, l’anima sola si concentrò nella preghiera, restando confusa, turbata, agitatissima.