Pagina:Serao - Suor Giovanna della Croce.djvu/48

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Napoli e del suo golfo, se un’alta e fitta gelosia di legno non ne avesse impedito la vista, mentre permetteva all’aria di entrare. Nei primi tempi della sua monacazione, quella gelosia attirava costantemente la persona di suor Giovanna: ella non poteva resistere al desiderio di guardare, ancora, di lontano, di lassù, lo spettacolo delle cose. Anzi, si era confessata di quest’abitudine profana, come di un peccato: ed era un peccato, poichè quelle contemplazioni la riconducevano alla sua vita del mondo, amaramente. A poco a poco, con gli anni che passavano, con la giovinezza che finiva, con le memorie che si cancellavano, ella aveva vinta la tentazione. Ora, da anni, nè la sua persona, nè i suoi occhi erano attratti dalla gelosia: ella aveva dimenticato che da quel balcone, alto come una torre, sul giardino del convento e sul Corso Vittorio Ema-