Pagina:Serao - Suor Giovanna della Croce.djvu/55

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forte e geloso, un giovane, non del suo ceto, più ricco, più fortunato, un giovane che si chiamava Silvio Fanelli: ed egli aveva amato Luisa, con trasporto. I genitori Bevilacqua assegnavano a Luisa, per il giorno in cui si maritasse, trentamila lire di dote, mentre Grazia, sua sorella, la carità, ne aveva cinquantamila: mentre Gaetano, il primogenito, il maschio, il signore della casa, aveva tutto il resto della fortuna, non piccola. Fiera, generosa, disinteressata, Luisa Bevilacqua non chiedeva ragione della disparità: sapeva che si sarebbe maritata per amore e non per danaro: sapeva che il suo Silvio era, egli stesso, nobile, leale, sincero. Le nozze fra Luisa e Silvio furono presto accordate, per contentare l’ardente passione che li legava. Il giovane adorava la sua fidanzata, la fidanzata adorava Silvio e ne era mortalmente gelosa.