Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/103

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la grande giornata. 93

e misterioso, di cui si sapeva il nome, ma che i pochi, i privilegiati soltanto arrivavano a vedere?

“Passi,” disse l’usciere, ritornando.

Riccardo attraversò un salotto dove non ci era nessuno, una stanza dove due uomini scrivevano, ma che non alzarono neppure il capo. Questo redattore capo sedeva in fondo alla terza stanza, dietro uno scrittoio che pareva una fortificazione di legno e di carta: ed era un bell’uomo alto e robusto, dal mustacchio brizzolato, dagli occhi dolci e arguti. Scrisse qualche cosa sopra un pezzetto di carta, chiamò l’usciere, glielo consegnò, poi alzò il capo e disse a Riccardo:

“Lei cosa vuole?”

L’intonazione era mite, ma di uomo distratto.

“Venivo.... per quel posto di correttore....” mormorò il giovanotto.

“Abbiamo molte richieste.... ma, si vedrà.... lei si chiama?”

“Riccardo Joanna.”

“Non fa altro?”

“Sono al ministero di agricoltura.”

“Ah! S’intende di correzione?”

“Mio padre era giornalista,” rispose Riccardo, sottovoce.