Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/144

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134 la grande giornata.


“Ah!” fece soltanto Riccardo, come se non avesse pensato questo scioglimento semplice.

La ragazza andava innanzi, essi venivano dietro: essa si rivolgeva naturalmente, per sorridere al suo innamorato. Centinaia di questi idilli si svolgevano pel Corso, dolcissimamente, nella lietezza del sole, nella purezza delle anime femminili consolate dalla preghiera. Una carrozza si fermò innanzi al palazzo Theodoli.

“Guarda bene questa signora che scende,” disse subito Riccardo a Brandi.

Una signora snella e alta, tutta avvolta in una pelliccia bruna, con una veletta abbassata sul viso, discese: era una strana bellezza bianchissima, senz’ombra di roseo sulle guance, dai neri capelli rialzati audacemente sulla fronte e sulla nuca, dagli occhi verdi, lunghi, dalle lunghe ciglia. Ella entrò nel portone con un passo svelto, e scomparve nell’androne, senza rivoltarsi.

“Ti piace?” chiese Riccardo.

“.... Sì, mi piace.... è molto smorta,” mormorò Brandi, che non voleva far dispiacere al suo amico.

“È la principessa Sackarine: una Russa.”

“Ah!” fece Brandi.

“Se legge il Baiardo, stasera, sarà contenta.”