Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/245

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il quarto d’ora di rabelais. 235


“Il conto è presto fatto. La carta dell’Uomo costa sessanta centesimi al chilo; ogni chilo dà una cinquantina di fogli, quindi per quattro a cinquemila copie si ha una spesa di cinquanta a sessanta lire al giorno, da millecinquecento a milleottocento lire al mese. La tipografia costa da trenta a trentacinque lire al giorno, ossia da novecento a mille lire al mese. La redazione ordinaria, compresi i corrispondenti dalle varie città d’Italia, duemila trecento, duemila quattrocento lire al mese. La redazione instabile, gli scrittori pagati ad articolo, le corrispondenze straordinarie, l’appendice.... da mille duecento a mille cinquecento lire. I telegrammi, su per giù, compresa la Stefani, mille cinquecento lire. La posta, il basso personale, il locale, il gas, millecinquecento lire. Fate il conto.”

“E i proventi?” domandò il senatore, sempre tranquillo.

Riccardo sopraffatto da quella speranza che gli cresceva nel cuore, che ingigantiva, che diventava una follia, tenne dietro al milionario, come quei pescatori che gittano il rampone alla balena, e poi si fanno trascinare dal cetaceo ferito aspettando che abbia perduto le forze e che possano rimorchiarlo a terra.

“Gli utili sono costituiti dagli abbonamenti,