Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
il quarto d’ora di rabelais. | 247 |
ordinazioni dal governo, i moderati che sono irritatissimi della prevalenza radicale; passo per Torino, ove do l’assalto alle banche che vogliono tentare a Roma delle imprese di costruzione, ai ricchi commercianti che temono dei disastri all’apertura della galleria del Gottardo: riunisco in un fascio gl’interessi più opposti, quelli che vogliono assicurarsi il possesso della ricchezza o del potere conseguito, e quelli che vogliono conseguirlo. Sarò qui tra dieci giorni, tra dodici giorni al più tardi con centomila lire, con un nucleo di aderenze, e non avremo più pensieri. Capisci?”
“Capisco,” disse Frati, senza moversi dalla scrivania; “ma perchè non hai pensato a questo prima, in principio?”
“I pensieri buoni vengono sempre in punto di morte,” disse Joanna gravemente, e subito rise: “dico per ischerzo, perchè son pieno di fede e di allegrezza: non mi far la tragedia. Sono contento: finalmente mi è venuta l’inspirazione: i giornali debbono posare sopra una base d’interessi pratici, di bisogni positivi: la base del giornale dev’essere la speculazione, non la politica: la politica è un sogno, è metafisica, è poesia frugoniana.”
“Dunque tu parti domani?”
“Sì, parto domani; e ti affido il giornale.