Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/264

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254 il quarto d’ora di rabelais.

Bagatti era atterrito. I suoi antichi amici del Sancio Panza, che gli avevano sempre rimproverato il suo attaccamento a Joanna, quella sera erano tutti pieni di lodi per L’Uomo che ride, dicevano che Joanna era un forte polemista, che il suo giornale era molto bello: peccato! Ma, già, il pubblico è così strano: chi ci capisce nulla? E mormoravano a tratti, smorzicatamente, delle frasi di malaugurio, la pietà del giornalista che è contento della disfatta d’un nemico e mortificato insieme della disfatta del giornalismo. Qualcuno disse che l’Associazione Costituzionale, ieri, aveva assegnato alla Patria le trentamila lire promesse a Joanna. Un altro disse:

“Stasera Joanna ha fatto un tentativo disperato col senatore ***. Aveva una faccia stravolta. Il senatore s’è fatto fare il bilancio del giornale: è rimasto spaventato: non gli ha voluto dare neppure un soldo.”

Un altro disse:

“E ora che farà? S’ammazzerà.”

Tutta la sala insorse:

“Ma che ammazzarsi; ma uno s’ammazza così, perchè muore il giornale? Ne muoiono tanti di giornali, allora!”

“L’ha detto lui, che s’ammazzava. Lo farà, vedrete. È un uomo di fegato, Joanna.”