Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/73

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una da una parte, l’altra dall’altra: un paio di calze di seta pendeva dalla spalliera di una sedia: la cameriera, con un paio di occhi imbambolati dal sonno, inginocchiata dinanzi alla tradizionale cesta, cavava il vestito femminile di una commedia in un atto: Lei, voi, tu, di Cagna. Riccardo restava immobile presso la toilette, non osando sedersi, aspirando quell’aria muschiata, guardando i mazzi di fiori sparsi dappertutto, per terra, sopra una mensoletta, alla porta del camerino. Uno stupore teneva il piccolino. Paolo Joanna e il marito dell’Amalia chiacchieravano fra loro. Ma un rumore lontano s’intese: vestita da Richelieu adolescente, con un’aria da birichino, l’Amalia comparve, portando dei fiori, tutta riscaldata in volto, tutta nervosa.

“Ecco,” disse semplicemente al marito, dandogli i fiori.

“Quindici,” fece costui.

E subito, con la sveltezza abituale delle attrici, si mise a disfare la sua acconciatura, con le mani un po’ tremanti.

“Ecco dei fiori, signora Amalia,” disse fievolmente il piccino.

“Oh caro, caruccio, quanto sei gentile, ti voglio dare un bel bacio.”

La bella faccia tutta dipinta di roseo, con