Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/74

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gli occhi sottolineati di bistro e le labbra come sanguinanti, si chinò sul bimbo e lo baciò: egli restò tutto interdetto.

“Se continuate così, signora Amalia, mio figlio prenderà una terribile passione per voi,” e rideva.

“Lo spero bene: ma Riccardo l’ha digià. Non è vero, piccolo, che mi vuoi tanto bene?”

“Assai, assai,” disse il piccolino, seriamente.

“Allora padre e figlio,” disse Paolo. “Ti esorto a sorvegliare mio figlio, Giovanni, più di me.”

“Ci baderò,” rispose il marito, continuando lo scherzo.

E andò a far mettere i fiori avuti in dono dalla moglie, nel salotto moderno che è la scena del Lei, voi, tu. Senza far cerimonie, Amalia era passata dietro un paravento a vestirsi e un po’ parlava sottovoce con la cameriera, un po’ discorreva, ridendo, ringraziando, salutando le persone che venivano nel camerino. Scostando una mantiglia di merletti, Riccardo si era seduto sull’angolo di una sedia e teneva i piedi tirati indietro per non disturbare la cagnetta che continuava a dormire, in quell’aria calda, odorosa di muschio. L’Amalia uscì di dietro al paravento, già vestita per la commedia, tutta