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112 g. sercambi

voron quella prima piastra avendo fatta una grande tana e larga.

E come tal piastra fu levata, lo splendore della luna percotendo innella piastra dorata dava i razzi loro per lo volto. Giuda disse: «Turello, prima che questo tesoro te ne porti a casa io vo’ li denari che m’hai promessi». Turello, vedendo luccicare, pensò esser ricco, e trattosi li fiorini iiii cento di borsa, a Giuda li diede. E preso quel tesoro e missolo in una tasca, Turello nel portò a casa, tenendosi ricco, andandone a letto con allegrezza (bene che tosto li tornasse in pianto), e a Giuda disse che andasse a dormire in una camera. Giuda fe’ vista d’andarne a dormire.

Turello entrato innella sua camera con la sua donna, parendoli mille anni che il dì fusse venuto per poter far denari del tesoro pensando sia oro massiccio; Giuda, veduto Torello andarne a letto, pianamente di fuori di casa uscio, e camina quanto può la notte verso Pisa diliberando volersi ritrovare a Siena. E tanto camino quanto potéo.

Turello, che desiderava il giorno, dormìo tanto che il giorno fu venuto. E levatosi andò alla camera dove Giuda era albergato; e chiamandolo, neuno rispondea. Turello entrò dentro, e non trovandolo, prese sospetto. E di subito prese una scura per vedere la prova del tesoro: e dato in su un canto di quello tesoro, subito uno canto si ruppe. E vedendo Turello quello esser pietra, si tenne disfatto, gridando: «Accorr’uomo!» Li vicini tragono, la donna si leva dicendo quello avea. Turello tutto racontò dicendo: «Andiamo cercando quello che m’ha ingannato».

E pogo valse il cercare, che quel ladro non si potéo per loro trovare. Di che Turello, per la perdita de’ suoi denari e si per lo ’nganno, di malanconia divenne pazzo e non molto tempo steo così che un giorno di uno portico si gittò; della qual caduta il ditto Turello morìo.

Ritorniamo a Giuda. Come si fu asentato, giunto in quello di Siena si mutò nome faccendosi chiamare Zaccagna, e per quel modo che a Turello fe’, d’investigare del nome e della vigna e de’ luogo, così fe’ innel contado di Siena a uno che avea nome Pitullo, omo ricchissimo. Ma in cambio di piastra dorata sotterrò una terra