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Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/405

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novella lxxxxiii 405

sua caricò di agli e di nocelle, e poghe altre cose in sulla nave misse.

E dato al vento, provenne a l’isola di Cipri dove quine trovò molti legni carichi di diverse mercantie, fra i quali vi trovò assai mercanti con alquante nave così pogo intendenti come Landone, che v’aveano condutti di moltissimi agli e nocelle. Per la qual cosa le mercantie di Landone si poterè’ stimare esser pegio le ii parti, si per li molti agli e nocelle venute, sì eziandio perché l’isola di Cipri di tali mercantie in istrani paesi <manda>. Per la qual cosa Landone fu costretto per spacciarsi a dare le in derrate per uno. E veduto Landone che consumato avea la magior parte del suo e disposto di non tornare a Bari se prima non ristora la perdita, e come è d’usanza di questo paese, si puose in cuore di rubare.

E venduto la sua nave e comprato uno brigantino legieri, quello fornìo di compagnoni atti e disposti come lui a rubare, e missensi in mare rubando tutti quelli che rubar poteano. E vedendosi Landone aver radoppiato per ruba quello che da casa regato avea, diliberò ritornare.

E dato de’ remi in acqua et alzato vela dirizzandosi in verso Bari, un giorno faccendosi per fortuna grosso mare, che il suo picolo legno a tal fortuna non are’ potuto riparare, prendendo partito di saglire a l’isola di Scio e quine aspettare la bonaccia, e così a una bocca di uno porto di Scio Landone si ridusse. E non molto tempo vi steo che alquante cocche genovesi, venendo dalla Tana con mercantie, pervenneno presso a Scio, dove videno i’ legno di Landone. E cognoscendolo, et anco perché i genovesi l’hanno per costuma di rubare (chi può me’ di loro?), diliberonno tal legno e persone prendere. E messo una cocca a la ’ncontra del legno di Landone, dandoli alcuna battaglia ultimamente l’ebero e quella roba che Landone rubata avea misero in su loro cocche; e Landone spogliato, salvo uno giubetto, e li altri insieme con Landone messi furo in su loro cocche e quello legno di Landone affondato.

E caminando quelle cocche verso Genova, una notte, messo scilocco per sì gran forza e fattosi sì gran fortuna, non poten-