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i. i manoscritti | 813 |
massima parte il secondo) sotto la vigilanza dell’autore stesso, il quale aveva destinato le due opere al suo signore ed amico1.
D’altra parte è pur vero che i due codd. L sembrano appartenere alla stessa mano che eseguì la copia del commento lanense del Paradiso dantesco già attribuito al Sercambi2. Bisogna qui ricordare che egli, a quanto pare, commerciava anche in libri, che faceva copiare per poi vendere non solo al Guinigi, ma anche a privati3.
Un testo come quello presentato dal L 266, dunque, approvato e controllato dall’autore, assume un valore inestimabile ai fini del restauro del testo di T, in generale, perché esso rende possibile l’indispensabile scrutinio della grafia e dei modi morfosintattici del Sercambi, ed in particolare perché esso, come già detto4, contiene una redazione di dodici delle novelle della raccolta di T, e precisamente:
nov. | xlviiii | alle cc. | 114v-115v |
» |
lv | » |
28v-29v |
» |
lxi | » |
50v-52v |
» |
lxxiiii | » |
8v-9r |
» |
cxvi | » |
31r-32v |
» |
cxviii | » |
38v |
» |
cxxiiii | » |
39v-40v |
» |
cxxxiiii | alle cc. | 10v-11v |
» |
cxxxvi | » |
101r-102v |
» |
cxxxvii | » |
14v-15r |
» |
cxxxviiii | » |
17v-18r |
» |
cliii | » |
96r-99v |
Collazionando la redazione di T con quella di L risulta evidente la loro discendenza dallo stesso capostipite; con ogni probabilità, benché
- ↑ Una prova di questa vigilanza si può avere nelle correzioni a penna che qualche volta si riscontrano nei codd.: si veda, ad es., la c. riprod. in fac-simile dal Bongi (Cron., ii, 376) e la nostra nota, sotto, nell’apparato critico, a p. 326,13.
- ↑ Contenuto nel cod. Laurenziano-Mediceo-Palatino n. 74 e che già il Novati (cfr. Nov. ined. di G. S. a c. di R. Renier cit., pp. xxxiv-xxxix) aveva dimostrato copia del commento di Jacopo della Lana. Per la questione dell’attrib. del commento al Sercambi, si veda la nostra n. Di un comm. al «Paradiso ecc., cit.
- ↑ Si veda il docum. riport. sopra alla p. 767, n. i. Su questa attività del S. si v. l’art. di R. A. Pratt, G. S. speziale cit. e la nostra nota cit. Che il S., oltre a fornire libri al Guinigi, li vendesse anche ad altri, è confermato dall’appunto del maestro Jacopo Coluccini: «Et [Johanni ser Cambi] demi dare fiorini ij per j Boetio mio che mi vendeo» (cfr. Il Memoriale di Jacopo di Coluccino Bonaria cit., p. 203).
- ↑ Cfr. sopra, p. 785