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506 g. sercambi

Pescia, segretamente si dienno a sentire delli andamenti suoi. E spiato che Gallisone spessisime volte solo si partìa da Pescia e caminava alle volte al Borgo a Buggiano, pensonno lui giungere e del micidio commesso far vendetta. E segretamente du’ di loro in Valdinievole n’andaron senza apalesarsi a persona, aspettando l’ora che Gallisone andasse al Borgo.

E non molti giorni dimoronno che Gallisone disse a’ compagni che al Borgo andar volea. Li compagni disseno: «Non andar solo, spetta che alcuno di noi vegna teco». Gallisone disse: «Io andrò innanti e chi vuol venire ne vegna, che prima che io sia al Borgo mi potete aver giunto». E mossosi et uscito di Pescia, solo caminò verso il Borgo. Li compagni, stando alquanto, seguiron Gallisone, ma non sì tosto che i nimici di Gallisone non l’avesseno prima morto che coloro giunti fusseno a mezza via. E ricoltosi li inafattori, i compagni di Gallisone sopragiungendo trovonno Gallisone in sulla strada morto; della qual morte portonno gran dolore, dicendo tra <loro>: «Se Gallisone ci avesse aspettati non sarebbe morto»; ordinando tra loro che sempre insieme caminassero.

Ritornati a Calci quelli che ucciso aveano Gallissone narrando tal morte, subito li nimici d’uno delli altri rimasi, il quale avea nome Morovello, saputo il modo della morte di Gallisone pensonno per quello modo Morovello uccidere. Et andati segretamente in quel di Pescia, si puosero in luogo che tutte <le mosse> che quelli tre faceano vedeano. E vedendo Morovello, <pensavano fare> loro vendetta, dicendo: «Se in questi ii dì non ci viene fatto, altra volta ritorneremo». E non molte ore passonno che viddeno Morovello esser romaso alquanto arieto per fare l’agio del corpo e calato le brachi in uno casalino si puose. Li altri non aspettandolo, li nimici trassero et in quel luogo l’uccisero. E partitosi, a Calci ritornoro narrando la vendetta fatta.

Uno, al quale li era stato morto un suo padre da uno di que’ iiii nomato Biancaccio, disse: «Io mi sento ben in gambe; per certo io farò ben la mia vendetta di Biancaccio. E se potrò uccidere l’altro che con lui fu quando mio padre fu morto, non me ne infingeròe». E mossosi, e caminò in quello di Pescia per vedere