Del volgo innumerevole sprezzando
Alla santa del ver luce il desio
Alza e all’eterna idea, da cui s’informa
Giustizia e Carità, che l’età nostra, 20Dal turbine di error mille travolta,
Odia, rinnega, in bando caccia. Indarno
Fuor di se stesso l’uom cerca la pace
Che il mondo toglie, ed a lui porge amica
La pura coscïenza, onde sostiene 25La sorda guerra di fortuna rea
Intemerato e forte. E in Dio fidando,
Per esso vive, e sa che a lui ritorno
Farà, se i doni suoi volga e consacri
A gloria sua. Ma di Dio la gloria 30Non canta, no, con profanati accenti
Chi fredda ha l’alma o da contrarie voglie
Turbata e vinta, e chi langue nel turpe
Ozio, alla terra inutil pondo e grave,
O da pazze discordie inebriato 35Infiammi l’ire de’ fratelli, e il pianto
Empio e codardo ne derida. Ah! questa,
Questa non è la legge a noi discesa
Da Lui, ch’è Padre e Signor nostro, e fece
Ad immagine sua la sua fattura. 40Il sudor della fronte a noi procacci,
Ed agli altri spezziamo il pane vero,
Il vero pane della vita nostra
Che lo spirto immortale avido cerca,
Se da malizia od ignoranza il varco 45Al diritto cammin chiuso non trovi.
Vive lo spirto in noi dai lacci avvolto
Delle membra caduche ancelle a lui
Sovra l’esterne cose a regnar nato
Con incessanti sforzi e coll’alterno