Pagina:Sermoni giovanili inediti.djvu/55

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il valore delle cose. 51

     Colla mente riporti, e l’altro vedi
     E palpi quasi nella tua moneta.
165Il prezzo è cosa mobil per natura;
     E tanto sale più, quanto più corre
     La gente dietro alla men ricca merce,
     E in basso cade allor, che il chieder poco
     Soverchia rende la più larga offerta.
     170Il bisogno, l’affetto e la speranza
     Favilla sono che le gare accende
     Delle fervide piazze, ove al desio
     Dell’un contrasta la ritrosa voglia
     Dell’altro. Spesso l’infiacchito nerbo
     175Lascia a terra cadere il pondo grave,
     Se tu non freni l’importuna brama,
     Perchè alle spalle mie si acconci il peso,
     Che impormi tenti e ch’evitare io cerco.
     Dove l’occhio non giunge il pensier vola
     180Con ali impazïenti. Aura maligna
     Spira alle erbette languide? La pioggia
     Gli aridi campi a consolar discende
     Con benefica tempra? O di lontano
     S’innalza un grido, che guerra minacci?
     185Salpa dal lido la straniera nave
     Cogli augurati doni, o in mare affonda?
     Tutto s’indaga dal pensiero accorto,
     Che gli effetti probabili o sicuri
     Degli eventi sinistri, o dei felici
     190Argomentando, ora la man ti sforza
     Alle facili offerte, ed or ti spinge
     All’avide richieste. Indi la calca,
     Com’onda che dal vento è combattuta,
     Si commove, si avanza e si ritira.
195Quando preme l’inopia oh! come è caro
     Il pan spezzato nella scarsa mensa,