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le lettere | 247 |
Ma tutti hanno cose buone, e più ancora ne cercano.
Così stando le cose, per chi le guardi da fuori, vien fatto di domandarsi quale ne sia poi il significato e il valore, dal punto di vista non del commercio, ma dell’arte e del pensiero.
Che cosa è infine questo momento letterario, che cosa vale e che caratteri ha?
Il momento letterario: apparenze.
Non c’è bisogno di inchiesta lunga. Le risposte, più o meno precise, son sulla bocca di tutti, si colgono come una nota comune e concorde in mezzo al chiacchierio diverso che ci risuona d’intorno.
È una giornata buona, della nostra stagione letteraria; un momento di attività, di rinnovamento; su questo punto almeno van d’accordo quasi tutti, anche quelli che non lo dicon forte, anche quelli che gridano e che protestano per un particolare o per un altro, ma in fondo son persuasi di un certo progresso e avanzamento complessivo, ne mostran sulla faccia e negli atti un riflesso più lieto. E anche sopra le ragioni e i caratteri di questo miglioramento tutti sono, press’a poco, d’accordo: c’è chi bada più a una cosa, e chi a un’altra, ma in ultimo si tratta sempre e per tutti di un progresso doppio, nel senso della cultura e della riflessione e della coscienza critica da una parte; nel senso della originalità e della ricchezza e della nobiltà artistica dall’altra.
Contenuto di pensiero, profondità di critica, idealismo insomma; e poi anche novità poetica, sincerità e passione, purezza di lirismo; ed innal-