Pagina:Sette mesi al ministero.pdf/22

Da Wikisource.
8 CAPITOLO PRIMO.

scendo come la parola di ritirata si era diffusa su tutta la linea, fece interpellare il Comando generale, e gli si disse di ritirarsi su Roverbella. In conseguenza il 3.° corpo d’armata vi si ritirò in buon ordine, oltrepassando Mozzecane, ove la divisione di cavalleria era rimasta immobile.

Ma il peggio si è che la ritirata si continuò, oltrepassate le quattro divisioni, rimaste pure immobili nei pressi di Goito. Passato il Mincio, il 25, si andò fino all’Oglio, e si passò pure, per coprire, si disse, la Lombardia. Notando che gli Austriaci non inseguirono menomamente, e l’Arciduca Alberto seppe con sorpresa di essere stato vincitore, perchè glielo dicevano le relazioni italiane, mentre egli credeva di avere solo impedito che fosse intercettata la comunicazione tra Verona e Peschiera, come nel 1848. Chè più! Fù telegrafato al generale Cialdini l’ordine di coprire nientemeno che la capitale, Firenze, posta al di là degli Apennini. Tutto ciò provi la confusione incerta nei consigli superiori.1

Non era da stupirsi che Bismarck sospettasse d’un tranello combinato con Napoleone, per non opprimere l’Austria, vedendo una ritirata così precipitosa, non inseguita, e dopo una battaglia quasi guadagnata com’egli si espresse in un dispaccio. Sapendosi pure che l’Arciduca Alberto a metà giornata, aveva predisposto per la ritirata su Pontone.

Supponiamo che il Re, accompagnato dal suo capo di Stato maggiore, con alcuni ufficiali da poter diramare gli ordini, e con personale del genio per stabilire comunicazioni telegrafiche, si fosse collocato in dietro della prima linea, in modo da poter seguire tutte le fasi del combattimento.

Riescirà ovvio il dire ciò che si sarebbe ordinato.

  1. Al fratello da Gazzoldo ( 26 giugno): “Ieri il Re mi fece chiamare. Potei colla più sincera verità encomiare la condotta del Principe Umberto. Il di lui sangue freddo e la precisione degli ordini dati, dopo di avere, al primo colpo di cannone, dimostrato valoroso impeto per portarsi avanti, avevano favorevolmente e fortemente impressionata la sua divisione. Non nascosi al Re il mio parere su quanto era succeduto, e sulla convenienza di non ritirarsi, almeno per una settimana. Egli si lagnò amaramente di tutti i generali, specialmente di Lamarmora, ed anche di Ricasoli. Uscendo incontrai Lamarmora che si lagna del Re, e Della Rocca. Fanno a modo loro telegrafando a Cialdini direttamente. Ricasoli gli era ostile. Egli non aveva più ascendente! Che ne dici di tanta concordia?„