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124 parte prima - capitolo xv


pensavo, e mi parlò di tante cose, ed io gli rispondevo poco, ché aveva sempre negli orecchi il rumore delle catene di quei forzati.

Il giorno dopo il Marcarelli fece la sua brava difesa, che fu piena di senno ed anche ardita. Disse fra le altre queste parole: «Signor presidente, questo processo è falso come l’anima di Giuda. Voi mi direte non c’essere falsitá, ma ignoranza: ed io vi rispondo che l’ignoranza è tale, e le illegalitá sono tante che diventa una colpa. La commissione suprema rimandò il processo per maggiore istruzione, perché riconobbe appunto che era mal fatto, e bisognava correggerlo, ma fu inutile: ha dovuto affidare ad un magistrato una nuova istruzione che ci ha dato fatti contrari a la prima; non sia falsitá, ma sia ignoranza, e voi sopra un processo istruito con tanta ignoranza potrete formare la vostra convinzione, e profferire con coscienza un liquet? potete dire che per tali pruove raccolte liquet che questi giovani sieno colpevoli di setta? Non mai».

Benedetto Musolino si difese come un leone: egli era avvocato criminale, uomo d’ingegno, parlatore facile, pratico di processi diede grande risalto a tutte le sciocchezze fatte da la polizia, le quali furono veramente incredibili. Uditene una. Quando il Musolino fu arrestato, ei gittò una carta che aveva in tasca, e che fu presa, ed egli disse sempre non averla gettata lui. Questa carta fu descritta minutamente nel verbale di arresto: un foglio scritto a metá, contenente una lettera del dittatore da Roma il quale approvava un ufficio dato a la persona scritta in margine: ma nel verbale per un caso inesplicabile di storditezza, non si fece alcuna menzione del nome di quella persona che era leggibile e chiaro, ed era Nicola Ricciardelli. Il Musolino diceva: «Quando io fui arrestato questo nome non c’era in quella carta, perché il verbale non ne parla: dunque ce lo avete scritto dipoi, e con la stessa mano che ha scritto il carattere della lettera, che sono un carattere». E questo fece gran colpo nei giudici.

A la mia volta io presi la parola, discorsi brevemente del Barbuto tristo per testimonianza anche del vescovo, e falsa-