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pio ix 153


stria si messero d’accordo con l’Inghilterra, e fecero presentare al papa un famoso memorandum nel quale lo consigliavano di togliere la cagione di tutti quei commovimenti, di ordinare i municipi, instituire consigli provinciali, far parte ai laici negli uffici dello stato, non permettere abusi, perdonare a chi aveva mancato. E il duro monaco rispose la chiesa governare come buona madre, le leggi e le istituzioni dello stato essere ottime anzi sante; «se i rivoltosi usciranno dalla compressione in cui trovansi, se da le mani dei chierici si togliesse l’autoritá temporale, il papa avrá bisogno d’un Avignone, e i príncipi che dominano la penisola avranno nel centro d’Italia il focolaio d’un incendio che roventerá le loro corone». Aveva ragione, e governò spietato e da ubbriaco.

Nel 1843 fu un altro moto in Romagna, e fu anche oppresso. Nel 1845 ce ne fu un altro anche infelice, cui seguirono arresti e condanne crudeli. Una banda di dugento uomini cercò rifugio in Toscana, dove furono accolti e sovvenuti di ogni cosa. Erano nudi, affranti, addolorati, mettevano pietá in ogni anima gentile, andarono in Livorno dove s’imbarcarono per l’esilio. Era allora in Toscana Massimo d’Azeglio, che al vedere tanta sventura sentí gonfiarsi il cuore, e scrisse un libretto, Gli ultimi casi di Romagna, che fece gran rumore e gran bene. Lo pubblicò in Firenze col suo nome, e non temé i rigori della polizia; e scacciato anch’egli in esilio uscí come in trionfo salutato da tutte le cittá onde passava. Egli diceva al governo del papa dure parole di biasimo, e mentre sosteneva la causa dei popoli diceva dure parole anche ad essi. «E non v’accorgete che cotesti moti sono intempestivi e funesti? Contro la forza soverchiante non si può altrimenti combattere che col coraggio civile, senz’arme, senza violenza, dicendo ad alta voce a tutti quanti quello che si vuole. Se avete ragione, perché vi mettete dal lato del torto usando la violenza? Le cospirazioni segrete, e le levate di armi non servono piú, e fanno gran male al nostro scopo. Leviamo la voce, protestiamo tutti a viso aperto contro le ingiustizie, e noi faremo cadere le armi di mano ai nostri oppressori».