Pagina:Settembrini, Luigi – Ricordanze della mia vita, Vol. I, 1934 – BEIC 1926061.djvu/201

Da Wikisource.

segue la rivoluzione fino al 15 maggio 195


essere ristorati dei danni patiti, di essere premiati de’ meriti acquistati nella rivoluzione, del fiato gettato a gridare? E i modi del chiedere erano furiosi, osceni, pazzi. Uno presentò al Ferretti una sua dimanda a la punta d’un pugnale e il Ferretti dovette prenderla, leggerla, e promettere di provvedervi. Una triste donna di quelle che facevano da spie al Delcarretto e vivevano scroccando sussidi dagli altri ministri, chiedeva danari al Vignali, e dicendo egli non potere dargliene, colei gli diede uno schiaffo. Fu arrestata, ma liberata subito, tornò al suo tristo mestiere. Tutti i ministri erano oppressi dalle petulanti e superbe dimande di uomini che parevano ubbriachi, e volevano essere uditi per forza, pretendevano tutto per forza, e credevano la libertá un banchetto a cui ciascuno dovesse sedere e farsi una scorpacciata. Salivano tutte le scale, strepitavano in tutte le case: era un’anarchia brutta: e non v’era uomo sennato di qualsivoglia opinione che non desiderasse di vedere un governo forte, e non quei ministri avvocati che chiacchierando sempre di legalitá e di libertá, e avendo fede solo nelle chiacchiere, facevano andare ogni cosa a rotoli, e poi se ne spaventavano e davano le loro dimissioni, come fece il Ferretti a cui fu sostituito il Manna, e come fecero poi l’Imbriani per onorate cagioni, e il Ruggiero che si serbò a tempi migliori. Questa anarchia che il governo non sapeva frenare era mantenuta, favorita, stimolata da un potere occulto che poneva ostacoli ad ogni cosa. Coloro che piú strepitavano erano dopo alcun tempo riconosciuti come agenti provocatori, arnesi della vecchia polizia, e poi divennero famosi nella reazione: uno di costoro fu Nicola Barone. Il prete don Placido Baccher che nella chiesa del Gesú vecchio predicava a gran numero di bizzoche, diceva loro si raccomandassero a Dio perché egli vedeva avvicinarsi gli orrori, il sangue, il saccheggio del 1799. Alcuni preti spargevano che san Gennaro non farebbe il solito miracolo nei primi giorni di maggio: tre uffiziali della guardia nazionale, Giuseppe Avitabile, Giovanni La Cecilia, e Michele Sorgente andarono dal cardinale arcivescovo ammonendolo che