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l'universitá 55


che greci e latini, e lessi Tito Livio due volte, e spesso leggendolo mi dovevo asciugare le lagrime. Senza maestri, con pochi libri, che importava? avevo la febbre dello studio, e vent’anni di vita.

«Sí», mi direte, «ma come campavi tu allora, povero giovanotto?» Oh, non vi ho detto che io fidava in Dio? Tra i giovani studenti c’eran di quelli che avevano bisogno del latino per gli esami, ed io li addestrava nel latino; c’eran di quelli che non sapevano scrivere correttamente in italiano, ed io li faceva scrivere: insegnavo in una scuola femminile, e in alcune case particolari. Erano quattrinelli che guadagnavo, ma mi bastavano, e ci campavo col mio fratello Giovanni, il quale studiava le matematiche e il disegno per divenire architetto, ed era sempre allegro, e per la casa andava cantarellando le arie de la Sonnambula, e mi faceva trovar pronto quando tornavo a casa il rosto di pecoro che era il nostro cibo consueto. Con che gusto, con che gioia, con che risate quel mio fratello ed io facevamo il nostro pranzo! Un giorno che io rilessi d’un fiato le Georgiche di Virgilio, e poi mangiammo due piccioni che ci furono regalati, lo ricorderò sempre quel giorno felice, io mi sentii piú grande d’un imperatore, e cenai proprio in Apollo. Con le Georgiche in capo, e un piccione in corpo chi stava meglio di me? E poi io aveva veduto una fanciulla che aveva due occhi come due stelle, e sebbene non l’avessi piú riveduta, io n’ero innamorato e avevo sempre innanzi alla mente quegli occhi e quella persona gentile. Oh chi era? dov’era? Io non lo sapevo, ma io l’amava.

A vent’anni quando si studia e si ama e si ama con tanto ardore e pur bella la vita! Con la mente ed il cuore cosí pieni io avevo pochissimi bisogni e mi credevo piú ricco e maggiore di tutti i maggiori del mondo.

Mentre nell’universitá il Bianchi leggeva agli scanni e a quattro studenti, il marchese Basilio Puoti aveva in sua casa una fiorita scuola di lettere italiane, dove convenivano oltre dugento giovani. Prima del 1820 quando s’ebbe a fare il professore di letteratura italiana nell’universitá, si presentarono