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88 parte prima - capitolo xii


addormentai come Diomede. Dopo non so quante ore sentii scuotermi forte e scrollare da una mano, e dirmi il carceriere: «Alzatevi, vi vuole il commessario». Nel balzare in piè mi trovai le mani rosse e fetide di cimici, che allora sentii per tutta la persona. Il commessario mi domandò: «Siete voi il professor Luigi Settembrini?» «Sono io». «Montate in carrozza». E aggiunse altre parole che io non intesi mezzo stordito come ero dal sonno. Montai con due sbirri che vollero una mancia perché non mi legarono, e fui menato in Santa Maria Apparente prigione dei ladri e dei rei di stato.