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parte prima - capitolo xii |
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addormentai come Diomede. Dopo non so quante ore sentii
scuotermi forte e scrollare da una mano, e dirmi il carceriere:
«Alzatevi, vi vuole il commessario». Nel balzare in piè mi
trovai le mani rosse e fetide di cimici, che allora sentii per
tutta la persona. Il commessario mi domandò: «Siete voi il professor Luigi Settembrini?» «Sono io». «Montate in carrozza».
E aggiunse altre parole che io non intesi mezzo stordito come
ero dal sonno. Montai con due sbirri che vollero una mancia
perché non mi legarono, e fui menato in Santa Maria Apparente prigione dei ladri e dei rei di stato.