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126 parte terza - capitolo xxxiv [412]


buon animo adunque, o mia diletta. Spero di vederti, di abbracciarti, e di essere con te e col nostro caro Raffaele. Che pensieri!, che castelli!, che sogni!

L’affare Fagan di cui si parla nel bollettino io non lo conosco. Ho saputo caduto Mazza, Ischitella, D’Urso. Che v’è? perché questo mutamento? Chi è in luogo loro? Se v’è tempo fammi sapere ogni cosa. Qui si dicono tante chiacchiere!

Addio, cara e diletta mia. Dirti quanto ti amo, è ripeterti ciò che sai: ma pure voglio dirti che t’amo tenerissimamente.