Pagina:Settembrini, Luigi – Ricordanze della mia vita, Vol. II, 1934 – BEIC 1926650.djvu/220

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è scelleratamente calunniato dalla polizia e dalla fazione che lo abborrisce credendosi offesa; ma se l’odio antico calpesterá ogni legge, e si vorrá vendetta cieca e condanna, egli soffrirá tutto perché l’etá, le lunghe sventure e gli studii gli hanno insegnato a sopportar dignitosamente ogni fortuna. La gran corte giudicherá di lui, ma essa sará giudicata da Dio, dalla sua coscienza, e dalla incorruttibile opinione di tutta l’Europa civile.

 Di Castelcapuano, 31 gennaio 1850.

Luigi Settembrini.