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[531] difesa di luigi settembrini 245


vano al peggio, risolvemmo d’attuare isolatamente il detto comitato di operazione; e fu perciò che io ne parlai al Sessa, questi al Gualtieri, e Giordano ne tenne parola a Faucitano, acciò ognuno si fosse cooperato a rinvenire i mezzi per l’attuazione del medesimo1». E l’Antonetti dice anch’egli lo stesso: «Rivedendoci quasi tutte le sere nel caffè di un tale Errichiello alla strada Pontenuovo seppi da Sessa che costoro tutti dipendevano da lui per rendere servizi al comitato che Sessa con Giordano e Catalano sempre progettavano e dicevano voler istallare, ma mai se ne vide l’effetto, tanto che principiammo a dare ai medesimi del ciarlone. Non ci siamo mai riuniti in qualche casa, e non si è detto lo scopo a cui tendeva il comitato che Sessa intendeva creare: solo sentiva dire da Sessa medesimo che si doveva sostenere la costituzione che dal re era stata conceduta 2». Il Vellucci, il Vallo, il Piterá dicono le stesse cose. Onde si vede chiarissimamente che la setta, i comitati, i circoli, i concerti, le dimostrazioni, le uccisioni, e tutto quell’abisso di rivoluzioni che apparisce dal processo sono un racconto di fate che si faceva dal Sessa, dal Giordano ai loro amici nel caffè dell’Errichiello: sono sogni di fantasie napolitane che gareggiavano nell’immaginare, che credevano vero quello che essi immaginavano, e credettero di fare uno sforzo da scrollare il mondo con affiggere due cartelli manoscritti, e sperare un salterello innanzi la reggia. Se non ci fosse lo spirito di parte che ingrandisce e maligna ogni cosa, se non ci fosse la polizia che trasforma ogni azione in delitto, questi fatti dovrebbero far ridere la gente di buon senno. Il Sessa ed il Giordano per dar credito alle loro fantasie parlavano di un gran comitato o di un grande consiglio che stava nelle nuvole, e talvolta scendeva in tutta la sua grandezza sull’altura di Santa Maria Apparente, come gli Dei di Omero discendevano a consiglio sul monte Ida: e di questo alto consiglio essi erano parte, essi lo ragunavano, essi ne eseguivano i decreti, essi ne sapevano le intenzioni, essi ne erano mente ed esecutori insieme. Quelli li ascoltavano intenti e ne bevevano le dorate parole. Povere menti umane! poveri sognatori cercati a morte dal procurator generale!

Il Sessa ed il Giordano sono assenti, perché la polizia avendoli circonvenuti con i suoi agenti ed avendoli spinti dove essa

  1. Vol. 24, fol. 54.
  2. Vol. 24, fol. 23.