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[535] difesa di luigi settembrini 249


le cose di questo paese, va al contrario. Dapoiché il 16 ottobre il commessario volendo mostrare al detenuto Luciano Margherita il diploma a lui intestato dice: «lo abbiam fatto rilevar dalle prigioni e venire in nostra presenza, e fattogli ostensivo tal diploma l’ha riconosciuto»1: e nello stesso giorno 16 ottobre il Margherita, sentendo che nella sua dichiarazione ci erano quelle mancanze che il commessario non aveva sentite, chiede egli di voler parlare e dire grandi cose che interessano il governo2. Queste cose sarebbero impossibili anzi inconcepibili, se non ci fosse una chiara e limpida spiegazione: che si macchinava e si sperava di far dire altro da Margherita; e però non si badava a questa prima dichiarazione, si preparava la seconda che è larga e lavorata, nella quale si vede la grande architettura e l’industrioso ricamo delle postille. Questa è la dichiarazione sottoscritta dopo le promesse d’impiego e di protezione, e comparisce spontanea; fu fatta nello stesso giorno 16 ottobre, perché il prefetto venne nel castello a 22 ore; questo è il capolavoro del processo perché è la sola che svela tutti i membri del gran consiglio, tutti i disegni della setta, tutte le cose che diconsi fatte, ferisce da mille parti, in mille modi, moltissime persone. Esaminiamola a parte a parte, e la vedremo vergognosamente cadere, perché il falso non può mai celarsi interamente, la veritá non può esser mai interamente offuscata.

«1. Per darvi una pruova che per le mie critiche circostanze soltanto e non per avversione al governo io mi ascrissi fra coloro che cospiravano contro di esso, intendo rivelarvi molti altri fatti che sono a mia notizia, per potere conoscere li veri autori di questa trama, ed apporvi un efficace rimedio».

Queste non sono parole del Margherita, il quale non voleva e non poteva apporre rimedio a niente, ma sono l’eco e la fine di un discorsetto morale che gli fu fatto per indurlo a sottoscrivere la dichiarazione. «Tu non comparisci accusatore tu, ma chi ti ha detto quello che tu riferisci: la colpa è loro non tua, perché essi operano il male, e tu dici la veritá. E poi quando sará provato che sono autori di questa trama quelli che si conoscono, noi vi apporremo un efficace rimedio: sappiamo che la colpa si deve attribuire ai capi, voi altri siete gente ingannata e sedotta:

  1. Vol. 25, fol. 52.
  2. Vol. 25, fol. 54.