Pagina:Settembrini, Luigi – Ricordanze della mia vita, Vol. II, 1934 – BEIC 1926650.djvu/262

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ignoto. Il Pica ed il Poerio, che secondo il Margherita approvarono con tutti gli altri il disegno di assassinar sei persone, si sarebbero fatto scrupolo per la repubblica e la costituente. Arrestato l’Agresti, mancava anche la corrispondenza con l’estero; e non si dice se altri si prese questo carico, se lo prese uno o piú. Forse l’Agresti solo bastava: ma l’estero è il mondo, e il mondo è tanto grande che non bastava uno solo a tener questa corrispondenza. Ci sono certe assertive che un uomo onesto si degrada a combattere e mostrarle false. Il Poerio e il Pica erano odiati, e furon detti settari: erano conosciuti troppo per quello che con senno e con facondia avevan detto dalla tribuna, onde furono separati dagli altri che si dovean mostrare anelanti alla repubblica: e per non iscoprir la malizia nominando essi due soli, si aggiunse a loro un terzo ignoto. Il Poerio ed il Pica sono tali uomini che in ogni adunanza non sarebbero secondi a nessuno, né a me. Bisogna conoscere gli uomini che son detti comporre questo sognato consiglio, per vedere quanto è stolta, quanto svergognata e scellerata l’accusa.

«9. Se pur non m’inganno, in luglio Settembrini ultimo fu anch’egli arrestato, e sebbene la carica di presidente si fosse deferita a Pironti, pure perché questi non aveva una casa a sé, l’alto consiglio non si riuniva in nessuna abitazione; e solo quando i componenti dello stesso si volevano rivedere onde comunicarsi qualche segreto, si mandavano appuntamenti per riunirsi sul tondo di Capodimonte, quando al largo del Castello, ed altre volte nella strada Foria, piú fiate io personalmente per ordine di Giordano dava simili appuntamenti a Persico, Pironti e Primicerio. Arrestato Pironti non so chi assunse la carica di presidente, ma seguitavano a riunirsi nel luogo di sopra indicato».

Quanto sono ingegnosi gli errori di data che fa il Margherita! Talvolta bisogna sapere errare per dar colore piú schietto al racconto. Io fui arrestato il 23 giugno. Egli, come dice nella prima dichiarazione, uscí di carcere il 26 giugno, e vi rientrò a mezzo luglio, dove stette fino al 30 agosto. In questi venti giorni, egli niente atterrito dal carcere, ritorna in mezzo ai segreti ed agli affari della setta; sa che il Pironti è il novello presidente, vede il consiglio divenuto peripatetico, e che i suoi membri si uniscono, congiurano e decidono grandi cose passeggiando per le strade, e seguita a portar le imbasciate per queste riunioni peripatetiche. Ma se questi membri si vedevan fra loro, non potevan darsi il tempo