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[545] difesa di luigi settembrini 259


E si è tanto lavorato per dir tante manifeste menzogne che fanno vergogna a chi le ha dette, ed a chi le ha fatte dire. Ma dirá taluno: queste dichiarazioni sono tutte false da capo a fondo, e non c’è nulla di vero? No, c’è il vero in questa dichiarazione, ed in tutto il processo. Il vero lo ha detto il Catalano, il quale ha francamente confessato quello che ha fatto, non si è mai smentito, non è mai caduto in nessuna contraddizione, ha detto parole che spirano candore e veritá: ha detto sempre, che tutto era in progetto, che niente fu mai effettuito, che per mera millanteria, e per dar tuono alla cosa egli nominò persone riputate. Onde nasce limpido questo concetto: il Giordano ed il Sessa molto immaginarono, moltissimo parlarono, pazzamente operarono, e per acquistar credito ed importanza nominarono uomini conosciuti, inventaron consigli, comitati, riunioni, rivoluzioni: il Margherita allettato alle larghe promesse d’impiego e di protezioni, secondò le voglie e le suggestioni della polizia, diede come reale quello che era immaginario, ed aggiunse molto del suo a quello che aveva udito: la polizia vi diè l’ultima mano con le postille, il ricamo, la cornice. E questo ancora è il concetto generale che un uomo di senno deve formarsi di tutto il processo: ci sono fatti veri ma innocenti o lievi: la polizia col mezzo dei denunzianti li fa rei e gravi: ed istruisce i processi con odio e stizza di parte. Ed in prova di questo, nessun fatto ha turbato l’ordine pubblico, e la tranquillitá del popolo, quantunque in molti modi provocato. Questa setta stessa di cui si mena tanto rumore non si può comprendere che cosa sia veramente; ad ogni poco cangia scopo e cangia nome: or vuole serbar la costituzione, or pretende la costituente, or la repubblica: ora è comitato centrale, or alto consiglio, or setta di pugnalatori: in fondo v’è l’intrigo di alcuni pochi, la sciocchezza di altri, e la malignitá della polizia.

La corte criminale ha sentito che il detto Margherita non meritava piena fede, ed ha deciso bisognare altre pruove per confermare l’accusa contro alcune persone che il Margherita nominò, come il Pica, il Palomba, il Gargano, ed il Cuomo. Spero che la gran corte non crederá sufficiente per me quello che ha creduto insufficiente per altri: spero che l’odio cieco e tenebroso che ostinatamente mi perseguita si arresti innanzi al tribunale della giustizia.