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[567] seconda difesa di luigi settembrini 281


rati i fatti con tutte le circostanze minute, le quali col tempo avrebbe potuto dimenticare: insomma avrebbe tolto e non aggiunto, non variato. L’aggiungere ed il variare è pruova indubitata di stolta calunnia.

Considerando poi in particolare [che] le sue denunzie si trovano piene d’inverosimiglianze, di contraddizioni, di falsitá palpabili. Nel primo libello del 23 aprile non mi nomina che a caso, non mi dice neppure semplice settario, non sa il nome di alcuno de’ miei amici, afferma soltanto che il Poerio, il Nisco ed io, gli demmo un notamento di candidati e 60 copie d’un manifesto col quale si inculcava di non fumare e non pagar dazii. Quando il 16 maggio è chiamato dall’istruttore per indicar pruove e chiarimenti di qualsivoglia natura in sostegno de’ suoi detti, egli risponde che non può indicare alcun testimonio, non può dir alcuna cosa, e contraddicendo al suo libello dice che quelle note e que’ manifesti gli ebbe da me solo: ed in pubblica discussione aggiunse, che i manifesti furono 20 e non 60. Non parlo della nota de’ candidati; io non poteva mai avvilirmi a chiedere un onore che poi rinunziai, a chiederlo per mezzo di un Iervolino. Chi vuol avvilirmi non mi coglie. Tutto il paese conosce se io poteva discendere a queste bassezze. Con un’assertiva contradittoria il Iervolino pretende di far credere di aver ricevuto da me i manifesti. Questi dunque furono i grandi servigi ch’egli rese alla setta da che vi fu ascritto fino a giugno 1849? E nei moti del 5 settembre, nella dimostrazione del 29 gennaio, che fece, che disse, che gli fu detto, o consigliato di fare? Guardate la lunghezza del tempo e la pochezza delle cose. Dice ancora nella ratifica, che il Poerio, il Nisco, l’Attanasio, il Grillo, il d’Ambrosio, io, ed un tal Giuseppe detto il cartonaio, eravam tutti della setta occupando anche de’ gradi.

Ma come lo sa? Ma qual pruova ne ha dato? ma di qual grado intendeva parlare? ma perché non ne parla nel primo e studiato libello?

Nella prima denunzia dice, che per scriverlo settario si mossero quattro persone, il Poerio, l’Attanasio, il Nisco, il d’Ambrosio: in pubblica discussione v’aggiunge ancora il Pacifico, mentre che in tutto il lungo corso delle sue lunghe denunzie, non ha mai detto che il Pacifico lo condusse dal d’Ambrosio. Nella stessa denunzia dice che fu ricevuto settario dal d’Ambrosio, presente il Nisco: nella ratifica del 16 maggio dice che fu ricevuto dal d’Ambrosio da solo a solo.